Nelle arnie collocate nella clausura dell’Abbazia vengono prodotti i nostri pregiati mieli di Eucalyptus e Millefiori.

Tipo e formato

 

  • Miele Millefiori 250g
  • Miele Millefiori 500g
  • Miele Millefiori 1000g
  • Miele di Eucalyptus 250g
  • Miele di Eucalyptus 500g
  • Miele di Eucalyptus 1000g

Un po' di storia ...

🇮🇹 Antica arnia per le api (XX sec.)

Questo tipo di arnia per le api è stata in uso presso
l’Abbazia delle Tre Fontane fino a gli anni 70.
Si tratta dell’unico esemplare recuperato e restaurato.
Curiosità: Attenzione verso madre natura!

La forma a goccia del fondo e dei telai al suo interno non è casuale, bensì dettata dal rispetto della natura: essa rispecchia la forma autentica del favo costruito dall’ape che è per l’appunto “a goccia”.

Possiamo considerarla una casa su misura per api.

🇬🇧 Antique Beehive (20th century)

This kind of beehive was used at the Abbey of the Tre Fontane until the 1970s

This example is the only one recovered and restored.

Unique feature: Attuned to Mother Nature!

The ‘teardrop’ shape of both the base and the frames inside is not accidental, but reflects the actual shape of honeycomb built by bees.

As such, we consider this a house tailor-made for bees!

🇮🇹 Centrifuga per il miele (fine ‘800)

Che cos’è: Lo “Smielatore” è un macchinario usato per estrarre il miele dai favi.

Come nasce: In origine per estrarre il miele si usava spremere gli interi favi che venivano così distrutti. Lo smielatore nasce dall’esigenza di estrarre il miele senza perdere i favi per poterli così riutilizzare.

Come funziona: I favi, contenuti in appositi telai, vengono inseriti all’interno della macchina in un cestello che viene fatto girare tramite la manovella. Per mezzo della forza centrifuga, il miele esce dai favi e si deposita sulle pareti del contenitore per poi cadere sul fondo dove verrà prelevato tramite un rubinetto.

Oggi i moderni smielatori sono in acciaio e dotati di motore elettrico.

🇬🇧 Honey extractor (19th century)

A honey extractor is a mechanical device used in the extraction of honey from honeycombs. A honey extractor extracts the honey from the honey comb without destroying the comb. Extractors work by centrifugal force. A drum or container holds a frame basket which spins, flinging the honey out. With this method the wax comb stays intact within the frame and can be reused by the bees.

Bees cover the filled in cells with wax cap that must be removed (cut by knife, etc.) before centrifugation.

Today modern honey extractors are made of steel and equipped with an electric motor.

From Wikipedia, the free encyclopedia

 

Particolarità del miele

Perché il nostro miele “cristallizza”?

A differenza di quello che si potrebbe pensare, quando il miele non resta liquido ma si indurisce col tempo, è segno di genuinità e spesso prova che non è stato trattato.

La  cristallizzazione è un processo naturale del miele,  dovuto alla sua stabilizzazione e alla  precipitazione di cristalli di zucchero in eccesso.  Questo fenomeno avviene con tempi e modalità differenti a seconda della tipologia di miele. In alcuni tipi di miele avviene poco o non avviene affatto (p.es. Acacia, Castagno..)

E il miele liquido?

Se quindi la cristallizzazione è un processo naturale, perché il miele che vediamo al supermercato rimane sempre liquido? Semplicemente, il miele destinato alla grande distribuzione viene spesso sottoposto a un processo di pastorizzazione. Questo consiste nel riscaldare rapidamente il prodotto (arrivando attorno ai 73-78°C), per poi raffreddarlo altrettanto celermente. Generalmente questa procedura viene attuata per eliminare batteri e lieviti contenuti nel prodotto. Nel caso del miele la pastorizzazione non solo distrugge i microorganismi presenti nel miele, ma permette la completa distruzione dei cristalli, che avviene infatti attorno ai 78°C. Tuttavia, la sottoposizione a queste elevate temperature comporta un’alterazione del miele stesso, soprattutto per quanto riguarda la sua componente enzimatica e la sua azione antibiotica e antibatterica. Un miele pastorizzato, dunque, perde gran parte delle sue proprietà benefiche e spesso questa tecnica viene utilizzata per mettere in commercio prodotti di scarsa qualità.

Come sciogliere il miele cristallizzato?

Una volta cristallizzato, il miele può essere ammorbidito mettendolo a bagnomaria, a una temperatura di circa 40°C. Un altro sistema è riscaldarlo tenendolo fra le mani, procedendo anche a rimescolarlo con un cucchiaio. In alternativa, si può posizionare vicino a una fonte di calore, come un termosifone, una stufa o un camino. L’importante è non sottoporlo a temperature troppo elevate che rischiano di alterare completamente il prodotto.